
Il futuro dell'acqua pubblica è minacciato dalle politiche regionali e dalla costante pressione verso la gestione privata della risorsa idrica. Le decisioni prese negli Ambiti Territoriali Ottimali (ATO) e il ruolo delle multiutility stanno trasformando l'accesso a un bene comune in una fonte di profitto, come denuncia da anni Mario Antonellis dei Comitati per l'Acqua Pubblica.Abbiamo intervistato Antonellis per capire i meccanismi che stanno portando alla privatizzazione silenziosa e quali sono i rischi per i cittadini, le tariffe e la qualità del servizio.Punti Chiave della Discussione:Il Ruolo delle ATO: L'analisi critica sulla funzione degli Ambiti Territoriali Ottimali (ATO) e su come le loro scelte (o non-scelte) favoriscano l'ingresso di gestori privati e multiutility, spesso a scapito degli enti locali.L'Esito del Referendum 2011: A oltre dieci anni dal Referendum sull'Acqua Pubblica che vide una netta vittoria dei cittadini, Antonellis valuta in che misura il voto popolare sia stato aggirato dalle successive normative e gestioni.Tariffe e Servizi: L'impatto della gestione privata sulle tariffe idriche (spesso elevate) e sulla qualità degli investimenti e dei servizi offerti (es. manutenzione reti, depurazione).La Battaglia per la Riappropriazione: Le iniziative e le proposte dei comitati per la ripubblicizzazione del servizio idrico e per garantire che l'acqua rimanga un bene comune inalienabile.Categoria,HashtagSoggetto & Denuncia,#MarioAntonellis #AcquaPubblica #ReferendumAcquaTemi Tecnici,#ATO #AmbitoTerritorialeOttimale #PrivatizzazioneAcquaPolitica & Economia,#GestioneIdrica #ServiziPubblici #Multiutility #BeneComuneLocalità,#Lazio #ComitatiAcquaPubblicaMario Antonellis acqua pubblica,Gestione idrica ATO regionali,Privatizzazione acqua Italia,Referendum acqua 2011 aggirato,Tariffe idriche elevate,Multiutility acqua,Comitati acqua pubblica intervista,Bene comune acqua