Negli anni Cinquanta, molti bambini crescono tra le mura di collegi religiosi. Luoghi chiusi, austeri, dove la disciplina conta più della cura, e il silenzio è spesso l’unica forma di ascolto concessa. In quegli ambienti, l’infanzia non si custodisce: si piega, si spezza, si dimentica. È da lì che comincia la traiettoria di Giulio Collalto.
Tra il 1976 e il 1979, in Lombardia, due bambini vengono uccisi. Strangolamento. Occultamento. Una fuga che dura poco. Poi, l’arresto.La condanna arriva nel 1981. Collalto morirà in carcere nel 2009. Ma la sua storia non si esaurisce con la sentenza. Attorno al suo percorso giudiziario si addensano zone d’ombra: perizie discordanti, archiviazioni frettolose, interrogativi lasciati in sospeso. Giulio Collalto non è soltanto un nome tra gli atti giudiziari. È il punto in cui il sistema, di fronte all’infanzia violata, ha preferito voltarsi dall’altra parte.
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https://bit.ly/4h8B6JtQuesta è un'opera di fantasia ispirata da una storia vera. Ogni riferimento a luoghi reali, eventi o personaggi realmente esistiti è rielaborato dall'immaginazione. Gli eventi narrati sono il frutto della creatività dell'autore e qualsiasi somiglianza o discordanza con persone reali, luoghi e eventi accaduti è puramente casuale.