Nel suo “Trentino da raccontare” Maurizio Panizza narra storie ai più sconosciute, “portate alla luce a seguito di lunghe e complicate ricerche, dopo aver consultato biblioteche e archivi di tribunali, oppure intervistato persone che in qualche modo hanno avuto a che fare con le vicende narrate”. È un modo per scoprire e riscoprire il Trentino di ieri e di oggi, con l’obiettivo di costruire un ponte con il passato. Storie minime, ma non per questo meno importanti, di un Trentino dimenticato, e che oggi ritrovano slancio, passione e nuova intensità nella interpretazione di Mario Cagol.
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Nel suo “Trentino da raccontare” Maurizio Panizza narra storie ai più sconosciute, “portate alla luce a seguito di lunghe e complicate ricerche, dopo aver consultato biblioteche e archivi di tribunali, oppure intervistato persone che in qualche modo hanno avuto a che fare con le vicende narrate”. È un modo per scoprire e riscoprire il Trentino di ieri e di oggi, con l’obiettivo di costruire un ponte con il passato. Storie minime, ma non per questo meno importanti, di un Trentino dimenticato, e che oggi ritrovano slancio, passione e nuova intensità nella interpretazione di Mario Cagol.
La notte del 9 ottobre del 1963, una frana gigantesca si staccò dal MonteToc piombando nel bacino della diga del Vajont, che sovrasta Longarone, in provincia di Pordenone. In alcuni minuti quasi duemila persone vennero travolte e uccise da un’enorme massa d’acqua, sassi e fango che si riversò nella valle del Piave. Pochi abitanti di quei paesi si salvarono, ma coloro che sopravvissero dovettero lottare tutto il resto della loro vita per non morire “dentro”. Il trentino Rinaldo Aste, che perse moglie e due figli, era uno di loro.
Il suono delle pagine - Trentino da raccontare
Nel suo “Trentino da raccontare” Maurizio Panizza narra storie ai più sconosciute, “portate alla luce a seguito di lunghe e complicate ricerche, dopo aver consultato biblioteche e archivi di tribunali, oppure intervistato persone che in qualche modo hanno avuto a che fare con le vicende narrate”. È un modo per scoprire e riscoprire il Trentino di ieri e di oggi, con l’obiettivo di costruire un ponte con il passato. Storie minime, ma non per questo meno importanti, di un Trentino dimenticato, e che oggi ritrovano slancio, passione e nuova intensità nella interpretazione di Mario Cagol.