
“We should start back” sono le primissime parole de “Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco” di George R.R. Martin e noi abbiamo pensato di fare esattamente così.
In questo episodio assistiamo al secondo processo di Tyrion. È il quarto e ultimo giorno di processo, Tyrion non ce la fa più e vorrebbe chiudere questa farsa al più presto. Eppure eccolo là, al banco degli imputati con Shae di fronte. La sua Shae, ora timida e in lacrime, che racconta della loro tresca, racconta dei fantomatici piani, fatti in combutta con Sansa, di impadronirsi della Corona e del Trono, racconta di come lui abbia pianificato il regicidio punto per punto e soddisfatto gliel'abbia raccontato proprio durante un rapporto forzato.
Tyrion è sconvolto, l'unica cosa che vede è il volto compiaciuto della sorella, quando alla fine, stanco e pieno, decide di confessare.
No, non confesserà il regicidio, dice al padre, di quello è innocente, confesserà invece il suo crimine più grande, quello più grave: l'essere un nano, un mostro.
E rivolgendosi al pubblico che prima aveva riso di lui, ricorda loro il suo ruolo nella Battaglia delle Acque Nere, come lui li abbia salvati dall'ira di Stannis e di come se ne sia amaramente pentito e se ne pentirà a vita.
L'arringa non fa che aizzare la rabbia di suo padre, Lord Tywin, che viene ancora una volta stupito da effetti speciali quando Tyrion come chiusa chiede un processo per combattimento. Il campione? Il Principe Oberyn Martell, alla faccia degli alleati Tyrell.
Il combattimento si svolge il giorno successivo e durante la chiacchierata pre scontro tra accusato e difensore, Oberyn spiega a Tyrion sia come abbatterà la Montagna che Cavalca sia i suoi piani per dopo la vittoria, con lui a Lancia del Sole e Myrcella come Regina.
Che il combattimento abbia inizio, allora! Se in un primo momento sembra che tutto si stia svolgendo secondo i piani, si intuisce subito che la Vipera di certo non sta là per il Leone, ma sta là per la Montagna e una decennale vendetta contro il Lord di Castel Granito.
"ELIA DI DORNE! L'HAI STUPRATA, L'HAI AMMAZZATA, HAI UCCISO I SUOI FIGLI!"
Sono queste le parole che risuonano per tutto il cortile basso della Fortezza Rossa, tra un Ser Gregor Clegane che stenta a toccare Oberyn e un Principe Martell che gioca con il cavaliere più temuto dei Sette Regni, finché... Finché la lancia colpisce ma non così bene come sembra.
Oberyn sta per conficcargli la spada nel cranio, quando la Montagna si risveglia, confessa e gli spacca la testa come un melone.
E tra le risate isteriche, Tyrion si rende conto, mentre lo stanno trascinando giù nelle celle nere, che è un uomo morto.
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