In questa rubrica, curata da Radiocane e Lorenzo Valera, si è cercato di dare voce a una delle tante forme con cui si esprimeva il “no” alla Grande Guerra, quella del canto popolare, dove risuonano innumerevoli atti e parole di sofferenza, insubordinazione e ribellione. Sepolti dalla censura durante il conflitto, dalla retorica apologetica del ventennio in camicia nera e dal patriottismo tricolore della Repubblica, i canti contro la guerra sono riusciti ad arrivare fino a noi per dirci che spesso disobbedire è un imperativo morale.
Interpretazioni originali a cura di Lorenzo Valera e Livia Brambilla. Realizzazione tecnica a cura di Lorenzo Alberti
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In questa rubrica, curata da Radiocane e Lorenzo Valera, si è cercato di dare voce a una delle tante forme con cui si esprimeva il “no” alla Grande Guerra, quella del canto popolare, dove risuonano innumerevoli atti e parole di sofferenza, insubordinazione e ribellione. Sepolti dalla censura durante il conflitto, dalla retorica apologetica del ventennio in camicia nera e dal patriottismo tricolore della Repubblica, i canti contro la guerra sono riusciti ad arrivare fino a noi per dirci che spesso disobbedire è un imperativo morale.
Interpretazioni originali a cura di Lorenzo Valera e Livia Brambilla. Realizzazione tecnica a cura di Lorenzo Alberti
All’entrata dell’Italia nel conflitto, si muovono non solo milioni di poveri disgraziati mandati al macello da “quei vigliacchi di quei signori”, ma anche la macchina della propaganda che deve giustificare l’incipiente massacro. Vi partecipano “quei giovani studenti” che “la guerra han voluto” e “han gettato l’Italia nel lutto” e la schiera degli intellettuali interventisti. Alla loro stucchevole retorica si contrappongono l’istintiva consapevolezza popolare e le voci di chi dalle trincee maledice il “sovrano macellaro”
Il nemico alle spalle
In questa rubrica, curata da Radiocane e Lorenzo Valera, si è cercato di dare voce a una delle tante forme con cui si esprimeva il “no” alla Grande Guerra, quella del canto popolare, dove risuonano innumerevoli atti e parole di sofferenza, insubordinazione e ribellione. Sepolti dalla censura durante il conflitto, dalla retorica apologetica del ventennio in camicia nera e dal patriottismo tricolore della Repubblica, i canti contro la guerra sono riusciti ad arrivare fino a noi per dirci che spesso disobbedire è un imperativo morale.
Interpretazioni originali a cura di Lorenzo Valera e Livia Brambilla. Realizzazione tecnica a cura di Lorenzo Alberti