Che cosa si sa della latitanza dell’ultimo boss di Cosa Nostra? Quei trent’anni in cui Matteo Messina Denaro ha continuato a dirigere nell’ombra l’organizzazione mafiosa più famosa al mondo rimangono per molti versi un mistero. Sono gli anni delle grandi stragi e tutte portano la sua firma. Ripercorrendo i momenti più bui della nostra Repubblica, dal 1993 ad oggi, tracciamo la biografia del latitante che tutti cercavano e nessuno aveva mai visto, fino a quel 16 gennaio del 2023, quando all’uscita della clinica “La Maddalena” di Palermo dove si stava facendo curare, come un cittadino comune, è stato arrestato. Chi l’ha aiutato ad agire indisturbato? Com’è potuto accadere che la sua vita proseguisse fra vacanze al Forte, vestiti costosi, tifo allo stadio e cure mediche rimanendo allo stesso tempo invisibile? Ricostruire quel puzzle fatto di contatti, pizzini, rifugi, lettere, avvistamenti è quanto stanno facendo gli investigatori. Ci vorrà molta pazienza. Nel frattempo ripassiamo la sua storia e una parte di quella del nostro Paese con Il latitante.
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Che cosa si sa della latitanza dell’ultimo boss di Cosa Nostra? Quei trent’anni in cui Matteo Messina Denaro ha continuato a dirigere nell’ombra l’organizzazione mafiosa più famosa al mondo rimangono per molti versi un mistero. Sono gli anni delle grandi stragi e tutte portano la sua firma. Ripercorrendo i momenti più bui della nostra Repubblica, dal 1993 ad oggi, tracciamo la biografia del latitante che tutti cercavano e nessuno aveva mai visto, fino a quel 16 gennaio del 2023, quando all’uscita della clinica “La Maddalena” di Palermo dove si stava facendo curare, come un cittadino comune, è stato arrestato. Chi l’ha aiutato ad agire indisturbato? Com’è potuto accadere che la sua vita proseguisse fra vacanze al Forte, vestiti costosi, tifo allo stadio e cure mediche rimanendo allo stesso tempo invisibile? Ricostruire quel puzzle fatto di contatti, pizzini, rifugi, lettere, avvistamenti è quanto stanno facendo gli investigatori. Ci vorrà molta pazienza. Nel frattempo ripassiamo la sua storia e una parte di quella del nostro Paese con Il latitante.
Messina Denaro non è un mafioso qualsiasi. E’ sua la firma alla strategia stragista, che porta direttamente l’attacco allo Stato. Fu il mandante degli attentati in cui persero la vita Falcone e Borsellino, ma anche di molti altri, da quello in cui si tentò di uccidere Maurizio Costanzo fino agli attentati a Roma, Firenze Milano. E le stragi non solo causano vittime innocenti, ma certificano che la mafia ha raggiunto il suo obiettivo. Colpire lo Stato.
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Il latitante
Che cosa si sa della latitanza dell’ultimo boss di Cosa Nostra? Quei trent’anni in cui Matteo Messina Denaro ha continuato a dirigere nell’ombra l’organizzazione mafiosa più famosa al mondo rimangono per molti versi un mistero. Sono gli anni delle grandi stragi e tutte portano la sua firma. Ripercorrendo i momenti più bui della nostra Repubblica, dal 1993 ad oggi, tracciamo la biografia del latitante che tutti cercavano e nessuno aveva mai visto, fino a quel 16 gennaio del 2023, quando all’uscita della clinica “La Maddalena” di Palermo dove si stava facendo curare, come un cittadino comune, è stato arrestato. Chi l’ha aiutato ad agire indisturbato? Com’è potuto accadere che la sua vita proseguisse fra vacanze al Forte, vestiti costosi, tifo allo stadio e cure mediche rimanendo allo stesso tempo invisibile? Ricostruire quel puzzle fatto di contatti, pizzini, rifugi, lettere, avvistamenti è quanto stanno facendo gli investigatori. Ci vorrà molta pazienza. Nel frattempo ripassiamo la sua storia e una parte di quella del nostro Paese con Il latitante.