
All’inizio del 1575, un evento apparentemente semplice scosse le tranquille campagne friulane. Paolo Gasparotto, un Benandante di Iassico, donò un amuleto a Pietro Rotaro, un mugnaio di Brazzano, con la promessa di guarire il figlio, afflitto da una malattia misteriosa e incurabile.
Il gesto non passò inosservato. Il parroco locale, Bartolomeo Sgabarizza, un uomo estraneo a quelle tradizioni friulane, decise di convocare Gasparotto. Voleva capire cosa si celasse dietro quella “magia popolare