Un podcast sui libri, un vaudeville irriverente di rimandi letterari, libere associazioni, citazioni, concatenazioni, dove noi scimmioni scendiamo per un po’ dagli alberi se non proprio per seguire “virtute e canoscenza” almeno per ricordarci che, come ha scritto Pennac: “un libro ben scelto ti salva da qualsiasi cosa, persino da te stesso”.
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Un podcast sui libri, un vaudeville irriverente di rimandi letterari, libere associazioni, citazioni, concatenazioni, dove noi scimmioni scendiamo per un po’ dagli alberi se non proprio per seguire “virtute e canoscenza” almeno per ricordarci che, come ha scritto Pennac: “un libro ben scelto ti salva da qualsiasi cosa, persino da te stesso”.
“La pace forse più non tornerà, finché vivrà il cinemà”: così cantava Totò Mignone negli anni Trenta. E noi oggi non possiamo che confermare il fascino che la Settima Arte continua a esercitare sulle nostre vite e sul nostro immaginario. E lo facciamo con un episodio squinternato che racconta la propaganda bellica made in Hollywood durante la seconda guerra mondiale, attraverso le ossessioni e le depressioni di Woody Allen, con i suggerimenti di Age per scrivere una sceneggiatura di successo, sbirciando nel back-stage di “Frankenstein Junior” e leggendo ritratti insoliti di divi e divine del cinema a cura di un giornalista “insospettabile”. Koppes e Black, Woody Allen con Eric Lax, Age, Mel Brooks, Indro Montanelli ci guidano in un’insolita passeggiata dentro il “cinemà”. Ma attenti a non finire a “gretagarbeggiar”.
Gli scimmioni non leggono Nietzsche
Un podcast sui libri, un vaudeville irriverente di rimandi letterari, libere associazioni, citazioni, concatenazioni, dove noi scimmioni scendiamo per un po’ dagli alberi se non proprio per seguire “virtute e canoscenza” almeno per ricordarci che, come ha scritto Pennac: “un libro ben scelto ti salva da qualsiasi cosa, persino da te stesso”.