Pietro Scoppola (1926-2007). Laureato in Giurisprudenza, nel 1950 entrò per concorso al Senato, dove lavorò come funzionario fino al 1973, coltivando al tempo stesso gli studi storici. Del 1957 è Dal neoguelfismo alla Democrazia cristiana, primo di una serie di studi per massima parte dedicati al cattolicesimo politico nella storia italiana. Ottenuta la libera docenza nel 1964, nel 1967 insegnò Storia della Chiesa e Storia contemporanea a Trento, poi Storia dei rapporti tra Stato e Chiesa a Roma. Nel 1973 divenne ordinario di Storia contemporanea e lasciò il Senato. Nel 1974 fu tra i promotori dell’appello dei cattolici democratici per il No al referendum sul divorzio, dando inizio a una fase di impegno politico per il rilancio del cattolicesimo democratico: prese parte alla fondazione della Lega democratica, seguì da esterno la politica democristiana infine candidandosi al Senato come indipendente nelle liste della DC (1983). Del 1991 è la sua grande opera storiografica, La Repubblica dei partiti, originale rilettura della storia politica dell’Italia repubblicana, cui seguiranno saggi come 25 aprile e La Costituzione contesa che, al pari della sua intensa attività di commentatore sulla «Repubblica», intervenivano nei dibattiti di quegli anni. Con il Mulino Scoppola era entrato in contatto dal 1955, pubblicando alcuni saggi storici sulla rivista e poi, dagli anni Sessanta, diversi volumi. Cooptato nell’Associazione il Mulino nel 1969, nel 1970 entrò nella redazione della rivista, di cui fu direttore dal 1974 al 1977. Ricordano la figura di Pietro Scoppola Paolo Pombeni, professore emerito dell’Università di Bologna, storico, dal 2024 direttore della rivista «il Mulino», e Marco Damilano, giornalista e storico, allievo di Scoppola. Dialoga con loro Ugo Berti Arnoaldi, della Biblioteca del Mulino.
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