
In questa puntata approfondiamo la mastoplastica additiva, uno degli interventi più richiesti in chirurgia plastica. Dopo l’introduzione delle prime protesi negli anni ’60, inizialmente posizionate in sede sottoghiandolare, si è passati alla sede sottomuscolare totale per migliorarne la copertura, soprattutto nelle pazienti magre. Tuttavia, il completo posizionamento sotto il muscolo comportava limiti estetici e funzionali, come il “dinamismo protesico”.
La vera rivoluzione è arrivata con la tecnica dual plane di Tebbetts, che prevede una copertura muscolare parziale: la porzione superiore e interna della protesi resta coperta dal muscolo, mentre quella inferiore e laterale è sottoghiandolare. Questo bilanciamento consente naturalità, stabilità e minore visibilità, anche con protesi voluminose. Oggi distinguiamo tre varianti (Dual Plane 1, 2 e 3) a seconda del grado di scollamento e della ptosi mammaria presente.
Il chirurgo Miroshnik ha recentemente introdotto il concetto di arco di scollamento, che permette una personalizzazione ancora più precisa della forma e della proiezione del seno.
La scelta della sede protesica è fondamentale per ottenere risultati sicuri e armoniosi. Grazie all’evoluzione delle tecniche, la mastoplastica additiva è oggi sempre più personalizzata e funzionale.
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