
Alexander Dugin, influente filosofo russo, secondo cui la Terza Guerra Mondiale sarebbe già iniziata. Dugin identifica l'attacco degli Stati Uniti all'Iran come un punto di non ritorno, evidenziando la dissoluzione dei tabù nucleari e citando la "pistola di Cechov" per suggerire l'inevitabilità dell'uso delle armi atomiche. Egli critica aspramente il globalismo, descrivendolo come un nemico ontologico che mira a distruggere le identità tradizionali e a sostituire l'umanità con l'intelligenza artificiale, e accusa figure come Trump di essere "utili idioti" funzionali a tale agenda. Infine, i testi analizzano la sua raccomandazione alla Russia di adottare una nuova ideologia basata sulla "potenza spietata" e sulla disponibilità a "colpire per primi", pur riconoscendo che la sua influenza diretta sulla politica russa è dibattuta e che le sue visioni, sebbene estreme, riflettono reali tensioni geopolitiche globali