
Cos’è l’ascolto attivo e in che modo un “orecchio elettronico” potrebbe rimodellare il nostro cervello?
Può davvero la musica di Mozart, filtrata ad arte, migliorare linguaggio, attenzione e benessere emotivo?
Nel metodo Tomatis la musica diventa un allenamento sensoriale: l’apparecchio ideato dall’otorino Alfred Tomatis filtra e alterna frequenze acute per “sorprendere” l’orecchio medio e stimolare la neuroplasticità. Sedute di ascolto (via aerea + ossea) e una fase attiva di feedback vocale mirano a rieducare l’ascolto, con possibili ricadute su linguaggio, disturbi dell’apprendimento, ADHD, ansia e perfino abilità musicali. Le testimonianze parlano di concentrazione più salda e voce più limpida; alcuni studi recenti segnalano progressi in bambini con autismo e dislessia.
Ma la comunità scientifica resta divisa: carenza di trial controllati, pretese “panacea” e una storia di controversie spingono molti esperti alla cautela, mentre i sostenitori vedono nel Tomatis un complemento non invasivo da integrare a terapie convenzionali.
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