Potremmo chiamarlo "incontri con uomini ordinari" giocando con il titolo del testo di Gurdjieff; una serie di piccole conversazioni con "maestri" della porta accanto, donne ed uomini incontrati per caso e con cui avevo voglia di dialogare, per qualche momento, in intimità ma anche in condivisione per tracciare degli appunti per la mia prossima rotta. Tra una parola e l'altra ci ascoltiamo assieme della buona musica "recuperata" su internet da ottimi artisti che distribuiscono in licenza creative commons. Niente "tagli" sui discorsi, il rispetto delle pause e degli inceppamenti di ciascuno, nessun lavoro di "regia"; il tentativo di mettere in circolo conversazioni semplici, dirette, intime in un certo senso con gli altri. Nessun tema è "prefissato" per ciascun dialogo; solo, per evitare di non sapere da dove cominciare, suggerisco agli ospiti un'immagine, una citazione, per provocare nel senso di "far scaturire" le parole. A ciascuno degli ospiti chiedo di "scegliere" il quadro o l'immagine che farà da locandina all'episodio ed un "parola" da regalarmi perché io possa costruirmi un abecedario per il futuro, una cartografia dei miei prossimi orizzonti umani.
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Potremmo chiamarlo "incontri con uomini ordinari" giocando con il titolo del testo di Gurdjieff; una serie di piccole conversazioni con "maestri" della porta accanto, donne ed uomini incontrati per caso e con cui avevo voglia di dialogare, per qualche momento, in intimità ma anche in condivisione per tracciare degli appunti per la mia prossima rotta. Tra una parola e l'altra ci ascoltiamo assieme della buona musica "recuperata" su internet da ottimi artisti che distribuiscono in licenza creative commons. Niente "tagli" sui discorsi, il rispetto delle pause e degli inceppamenti di ciascuno, nessun lavoro di "regia"; il tentativo di mettere in circolo conversazioni semplici, dirette, intime in un certo senso con gli altri. Nessun tema è "prefissato" per ciascun dialogo; solo, per evitare di non sapere da dove cominciare, suggerisco agli ospiti un'immagine, una citazione, per provocare nel senso di "far scaturire" le parole. A ciascuno degli ospiti chiedo di "scegliere" il quadro o l'immagine che farà da locandina all'episodio ed un "parola" da regalarmi perché io possa costruirmi un abecedario per il futuro, una cartografia dei miei prossimi orizzonti umani.
In questa puntata ho avuto la fortuna di dialogare con Matteo Brighenti. La parola scelta da Matteo è: attenzione.
Il quadro nella copertina è Ninfee di Monet ed è stato scelto da Matteo Pecorini
Commento sonoro: Francesco Chiantese e Gianfilippo Boni in "del mondo" dei C.S.I. Vincent Augustus, Indigo Juanito, Exotica Film Ghost, el culumpio scarlata Nico De Napoli, Scrabin Preludio Opera 16 n 4 Scott Holmes, Conclusion
Podcast distribuiti in licenza creativ commons 4.0
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Di segni e di sintomi.
Potremmo chiamarlo "incontri con uomini ordinari" giocando con il titolo del testo di Gurdjieff; una serie di piccole conversazioni con "maestri" della porta accanto, donne ed uomini incontrati per caso e con cui avevo voglia di dialogare, per qualche momento, in intimità ma anche in condivisione per tracciare degli appunti per la mia prossima rotta. Tra una parola e l'altra ci ascoltiamo assieme della buona musica "recuperata" su internet da ottimi artisti che distribuiscono in licenza creative commons. Niente "tagli" sui discorsi, il rispetto delle pause e degli inceppamenti di ciascuno, nessun lavoro di "regia"; il tentativo di mettere in circolo conversazioni semplici, dirette, intime in un certo senso con gli altri. Nessun tema è "prefissato" per ciascun dialogo; solo, per evitare di non sapere da dove cominciare, suggerisco agli ospiti un'immagine, una citazione, per provocare nel senso di "far scaturire" le parole. A ciascuno degli ospiti chiedo di "scegliere" il quadro o l'immagine che farà da locandina all'episodio ed un "parola" da regalarmi perché io possa costruirmi un abecedario per il futuro, una cartografia dei miei prossimi orizzonti umani.