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Di segni e di sintomi.
Francesco Chiantese
29 episodes
4 months ago
Potremmo chiamarlo "incontri con uomini ordinari" giocando con il titolo del testo di Gurdjieff; una serie di piccole conversazioni con "maestri" della porta accanto, donne ed uomini incontrati per caso e con cui avevo voglia di dialogare, per qualche momento, in intimità ma anche in condivisione per tracciare degli appunti per la mia prossima rotta.
Tra una parola e l'altra ci ascoltiamo assieme della buona musica "recuperata" su internet da ottimi artisti che distribuiscono in licenza creative commons.
Niente "tagli" sui discorsi, il rispetto delle pause e degli inceppamenti di ciascuno, nessun lavoro di "regia"; il tentativo di mettere in circolo conversazioni semplici, dirette, intime in un certo senso con gli altri.
Nessun tema è "prefissato" per ciascun dialogo; solo, per evitare di non sapere da dove cominciare, suggerisco agli ospiti un'immagine, una citazione, per provocare nel senso di "far scaturire" le parole.
A ciascuno degli ospiti chiedo di "scegliere" il quadro o l'immagine che farà da locandina all'episodio ed un "parola" da regalarmi perché io possa costruirmi un abecedario per il futuro, una cartografia dei miei prossimi orizzonti umani.
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Potremmo chiamarlo "incontri con uomini ordinari" giocando con il titolo del testo di Gurdjieff; una serie di piccole conversazioni con "maestri" della porta accanto, donne ed uomini incontrati per caso e con cui avevo voglia di dialogare, per qualche momento, in intimità ma anche in condivisione per tracciare degli appunti per la mia prossima rotta.
Tra una parola e l'altra ci ascoltiamo assieme della buona musica "recuperata" su internet da ottimi artisti che distribuiscono in licenza creative commons.
Niente "tagli" sui discorsi, il rispetto delle pause e degli inceppamenti di ciascuno, nessun lavoro di "regia"; il tentativo di mettere in circolo conversazioni semplici, dirette, intime in un certo senso con gli altri.
Nessun tema è "prefissato" per ciascun dialogo; solo, per evitare di non sapere da dove cominciare, suggerisco agli ospiti un'immagine, una citazione, per provocare nel senso di "far scaturire" le parole.
A ciascuno degli ospiti chiedo di "scegliere" il quadro o l'immagine che farà da locandina all'episodio ed un "parola" da regalarmi perché io possa costruirmi un abecedario per il futuro, una cartografia dei miei prossimi orizzonti umani.
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Dialogo con Emad Shuman
Di segni e di sintomi.
1 hour 6 minutes
4 years ago
Dialogo con Emad Shuman
In questa puntata ho la fortuna di chiacchierare con Emad Shuman.
La parola scelta da Emad è "Jalla!" (trad. avanti!)
Il quadro da lui scelto è il particolare del "putto che suona" della Madonna dello Spedilingo di Rosso Fiorentino, conservato presso il Museo degli Uffizi di Firenze.

Contributi sonori:
- Umm Kulthum, live Enta Omri
- Kabila, Life is going on
- Kabila, Il punto più alto
- Kabila Friends, Fogh en nakhal
- Oud Improvisation - Zeynel Demirta Faruk Trnz
- Sufi Zikir Sufi Dhikr
- Assalti Frontali Feat Emad Shuman - La Fine dei Sospiri (Beirut Rmx)
- Law7a, Nizar Zgheib
- "Tonin 'o stocc e Criscienz' 'è crap" (registrazione al mercato di Portici)
- Sierra Leones Refugee All Stars, Living Like A Refugee
- Amal Murkus, Rebel as Che Guevara
- L'adhan in Instanbul
Di segni e di sintomi.
Potremmo chiamarlo "incontri con uomini ordinari" giocando con il titolo del testo di Gurdjieff; una serie di piccole conversazioni con "maestri" della porta accanto, donne ed uomini incontrati per caso e con cui avevo voglia di dialogare, per qualche momento, in intimità ma anche in condivisione per tracciare degli appunti per la mia prossima rotta.
Tra una parola e l'altra ci ascoltiamo assieme della buona musica "recuperata" su internet da ottimi artisti che distribuiscono in licenza creative commons.
Niente "tagli" sui discorsi, il rispetto delle pause e degli inceppamenti di ciascuno, nessun lavoro di "regia"; il tentativo di mettere in circolo conversazioni semplici, dirette, intime in un certo senso con gli altri.
Nessun tema è "prefissato" per ciascun dialogo; solo, per evitare di non sapere da dove cominciare, suggerisco agli ospiti un'immagine, una citazione, per provocare nel senso di "far scaturire" le parole.
A ciascuno degli ospiti chiedo di "scegliere" il quadro o l'immagine che farà da locandina all'episodio ed un "parola" da regalarmi perché io possa costruirmi un abecedario per il futuro, una cartografia dei miei prossimi orizzonti umani.