"Degeneri. I generi musicali sono morti. E nemmeno noi stiamo tanto bene" è un podcast a cura di Dario Falcini. In principio fu Billie Eilish, dopo di lei mille altri. La corsa al rifiuto dei generi musicali da parte delle nuove generazioni di musicisti è iniziata un paio di anni fa, e non si è ancora interrotta. Ogni giorno nascono nuovi progetti “impossibili da etichettare”, “fedeli solo ai propri gusti”, “liberi al 100%”. Artisti ibridi, fluidi, del tutto nuovi per approccio e sensibilità. Così, almeno, si descrivono molti di loro. Ma sarà vero? Da dove proviene questa avversione nei confronti di categorie con cui conviviamo da decenni? Proviamo a rispondere nel corso dei sei episodi di Degeneri. Ci domanderemo quando una simile tassonomia sia ancora valida e verso quali orizzonti lo spirito dei tempi stia spingendo la discografia italiana. Assieme ad artisti, addetti ai lavori e giornalisti proveremo a vedere cosa rimanga del rock, dove sia il vero rap oggi, se abbia ancora senso parlare di pop, se il cosiddetto indie sia esistito davvero. Insomma, i generi musicali sono morti. Lunga vita ai generi musicali.
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"Degeneri. I generi musicali sono morti. E nemmeno noi stiamo tanto bene" è un podcast a cura di Dario Falcini. In principio fu Billie Eilish, dopo di lei mille altri. La corsa al rifiuto dei generi musicali da parte delle nuove generazioni di musicisti è iniziata un paio di anni fa, e non si è ancora interrotta. Ogni giorno nascono nuovi progetti “impossibili da etichettare”, “fedeli solo ai propri gusti”, “liberi al 100%”. Artisti ibridi, fluidi, del tutto nuovi per approccio e sensibilità. Così, almeno, si descrivono molti di loro. Ma sarà vero? Da dove proviene questa avversione nei confronti di categorie con cui conviviamo da decenni? Proviamo a rispondere nel corso dei sei episodi di Degeneri. Ci domanderemo quando una simile tassonomia sia ancora valida e verso quali orizzonti lo spirito dei tempi stia spingendo la discografia italiana. Assieme ad artisti, addetti ai lavori e giornalisti proveremo a vedere cosa rimanga del rock, dove sia il vero rap oggi, se abbia ancora senso parlare di pop, se il cosiddetto indie sia esistito davvero. Insomma, i generi musicali sono morti. Lunga vita ai generi musicali.
C’era un tempo in cui era semplice stabilire cosa fosse pop: tutto quello che non era qualcos’altro. A ogni genere o sottogenere corrispondevano una cultura o sottocultura, un suono più o meno canonizzato, un’estetica ufficiale. Chi non rientrava in nessuna di queste categorie, adattandosi alla produzione artistica pensata per le masse era pop. Oggi quel mondo non esiste più: il mainstream ha cooptato tutto quanto, ogni cosa è scivolata nel nazionalpopolare. E quelle tre lettere, P O P, sono costrette a ripensare a loro stesse.
OSPITI: Vittorio Ondedei (Camillas, artista) - Simone Stefanini (giornalista Rockit) - Laila Al Habash (artista) - Giacomo De Poli (direttore artistico LifeGate Radio) - Marco Villa (Editorial Content Lead Chora Media)
Degeneri
"Degeneri. I generi musicali sono morti. E nemmeno noi stiamo tanto bene" è un podcast a cura di Dario Falcini. In principio fu Billie Eilish, dopo di lei mille altri. La corsa al rifiuto dei generi musicali da parte delle nuove generazioni di musicisti è iniziata un paio di anni fa, e non si è ancora interrotta. Ogni giorno nascono nuovi progetti “impossibili da etichettare”, “fedeli solo ai propri gusti”, “liberi al 100%”. Artisti ibridi, fluidi, del tutto nuovi per approccio e sensibilità. Così, almeno, si descrivono molti di loro. Ma sarà vero? Da dove proviene questa avversione nei confronti di categorie con cui conviviamo da decenni? Proviamo a rispondere nel corso dei sei episodi di Degeneri. Ci domanderemo quando una simile tassonomia sia ancora valida e verso quali orizzonti lo spirito dei tempi stia spingendo la discografia italiana. Assieme ad artisti, addetti ai lavori e giornalisti proveremo a vedere cosa rimanga del rock, dove sia il vero rap oggi, se abbia ancora senso parlare di pop, se il cosiddetto indie sia esistito davvero. Insomma, i generi musicali sono morti. Lunga vita ai generi musicali.