
“C’è un momento, nella storia di ogni città, in cui la bellezza sembra aver raggiunto il suo culmine.
A Sibari quel momento fu un incanto senza crepe: il sole accarezzava le colonne dei templi, i fiumi scorrevano come vene d’oro intorno alla città, e la vita quotidiana era un rituale di eleganza e leggerezza.
Eppure, dietro quell’armonia apparente, qualcosa cominciava a muoversi.
Gli sguardi dei popoli vicini si facevano più pesanti, le voci si caricavano di invidia.
Perché a volte, la colpa più grande di un popolo è semplicemente la sua felicità.
In questo episodio vi racconto il tempo sospeso di Sibari: un canto di luce che già nascondeva, nelle sue pieghe, l’ombra del destino.”