
All’interno dell’imponente corpus di scritti lasciatoci da Freud, il termine “identità” viene utilizzato sporadicamente e solo in riferimento all’identità culturale collettiva. Ciò è sorprendente se si pensa che il padre della psicoanalisi è stato artefice di una profonda e rivoluzionaria revisione di ciò che, comunemente, immaginiamo quando pensiamo alla nostra identità personale – l’Io – o all’identità di altri individui. Nel corso degli incontri, si analizzeranno i processi che, dal punto di vista freudiano, entrano in gioco nella graduale e mai terminata definizione di ciò che siamo.Nel primo incontro si offrirà una panoramica sulla formazione di Freud e sull’origine della psicoanalisi. In particolare, ci si soffermerò sui giovanili affondi nei territori dell’inconscio – vero punto di partenza per comprendere i successivi e complessi sviluppi della mai interrotta indagine freudiana della psiche umana – e sul concetto di “pulsione” (Trieb).Raffaella Colombo ha collaborato per molti anni con la cattedra di di Storia della Filosofia Morale dell’Università di Milano. Oltre al pensiero filosofico e politico di Leo Strauss, cui ha dedicato la monografia Leo Strauss e la retprica del ritorno(Mimesis 2014)e diversi articoli, si è occupata di Spinoza, di teorie dell’imitazione(con particolare riferimento alle opere di Renè Girard) e dell’opera di Freud. Nell’ambito degli human -animal studies ha pubblicato con Gianfranco Mormino e Benedetta Piazzesi, il volume Dalla predazione al dominio. La guerra contro gli animali (Cortina2017). Più recentemente ha pubblicato con Carocci la raccolta Sotto il segno di Platone, a cura di Mauro Bonazzi.
Raffaella Colombo ha collaborato a lungo con la cattedra di Storia della Filosofia Morale dell’Università di Milano. Ha studiato il pensiero di Leo Strauss, Spinoza, Girard e Freud, con particolare attenzione alla teoria dell’imitazione. Si è occupata anche di “human-animal studies”, pubblicando saggi sul rapporto tra umani e animali.