Chiamo “cibo estremo” un cibo che rappresenti all’estremo la mia cultura o il mio territorio (ammesso siano cose diverse). Un cibo che, guarda caso, spesso è estremamente raro o estremamente proibito (se non dallo stato, dal sentire comune). Il contrario delle penne rigate e della tagliata, per intenderci e sbrigarci. Un podcast del Foglio con Camillo Langone
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Chiamo “cibo estremo” un cibo che rappresenti all’estremo la mia cultura o il mio territorio (ammesso siano cose diverse). Un cibo che, guarda caso, spesso è estremamente raro o estremamente proibito (se non dallo stato, dal sentire comune). Il contrario delle penne rigate e della tagliata, per intenderci e sbrigarci. Un podcast del Foglio con Camillo Langone
Questa notte ho sognato un monumento sepolto: lo spiedo bresciano. Perché ha a che fare con i sogni? Innanzitutto perché è vietato e dunque lo si può solo sognare. E perché è vietato? Perché lo stato animalista è nemico dell'uomo e amico del lupo, dell'orso e della pispola. Al contrario dell'orso e del lupo, però, la pispola – un piccolo uccello passeriforme – è perfetto per lo spiedo bresciano. Ma in Italia non esiste libertà di alimentazione.
Cibo estremo
Chiamo “cibo estremo” un cibo che rappresenti all’estremo la mia cultura o il mio territorio (ammesso siano cose diverse). Un cibo che, guarda caso, spesso è estremamente raro o estremamente proibito (se non dallo stato, dal sentire comune). Il contrario delle penne rigate e della tagliata, per intenderci e sbrigarci. Un podcast del Foglio con Camillo Langone