Con i chiari di luna alimentati dall’intelligenza artificiale, anche se non lo si vuole ammettere, quasi tutti si chiedono, ogni tanto, se il loro lavoro esisterà ancora fra cinque anni.
Cercando di ridurre la preoccupazione, giochiamo con Google AI Overview e chiediamo quali saranno le arti e i mestieri che non moriranno.Con il suo solito tono leggermente saccente, veniamo informati che i lavori con una significativa interazione umana, creatività, destrezza fisica complessa e ruoli incentrati sullo sviluppo e la supervisione dei sistemi di intelligenza artificiale, “probabilmente” sopravviveranno.Interessante che dica che sia “probabile”. Suona come falsa modestia… chiedo scusa dell’interruzione.Opportuno a questo punto farsi dire quali siano, nel dettaglio, i lavori con “significativa interazione umana”. Ecco l’elenco:
- Sanità: ruoli come medici, infermieri, psicologi e terapisti sono al sicuro grazie alla necessità di empatia, diagnosi complesse, pensiero critico, abilità di risoluzione dei problemi, resilienza emotiva, capacità di comunicazione e interazione per generare la fiducia del paziente. Ovviamente i veterinari rientrano in questa categoria.
- Servizi alla persona: parrucchieri, Personal trainer, Coaches (allenatori) richiedono competenze pratiche e connessioni interpersonali che l’intelligenza artificiale non è in grado di replicare del tutto. Da non dimenticare i cuochi e gli esperti culinari, così come i membri del clero, i leader religiosi e politici.
- Istruzione: gli insegnanti e gli amministratori scolastici che si affidano per ottimizzare l’interazione con le persone alla pazienza, all’adattabilità, alla creatività, alle capacità comunicative, rendendo questi ruoli resistenti all’intelligenza artificiale.