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Chopin visto da me
Rita Charbonnier
6 episodes
9 months ago
Lucia Lusvardi suona Chopin per la prima volta a 6 anni. Ascolta alla radio una Polacca, corre al piano e la esegue in modo impeccabile. A 7 anni è il piccolo idolo di Mantova, la sua città; i salotti eleganti si contendono la bimba prodigio e le magie che fa sulla tastiera. A 19 anni è proiettata verso una brillante carriera pianistica, ma la sua vita prende un’improvvisa svolta: come Chopin, si ammala di tubercolosi. Guarisce, torna alla musica, si sposa, la abbandona un’altra volta, fino alla rentrée internazionale; diviene un’insegnante di pianoforte molto amata, uno di quei Maestri che segnano un “prima” e un “dopo” nella vita di un allievo.

«Chopin visto da me» è il racconto di una passione che non si lascia intaccare dalle difficoltà e che si trasmette attraverso le generazioni. È un dialogo tra una scrittrice e una concertista sui misteri della creatività e dell’arte, sulle rinunce e sui traguardi sognati e poi raggiunti. 

Tra episodi struggenti e momenti di umorismo e leggerezza, Rita Charbonnier (autrice del romanzo «L'amante di Chopin») rende omaggio a un'artista carismatica, avvalendosi di rare registrazioni musicali e tracciando un originale ritratto del principe dei pianisti. Completa il quadro la musicologa Elena Bittasi, offrendo un punto di vista specialistico su Chopin e sul modo in cui Lucia Lusvardi ne ha innovato l’interpretazione. Sia la scrittrice che la musicologa sono state allieve di questa indimenticabile musicista.

«Chopin visto da me» è un podcast di Rita Charbonnier, con la partecipazione di Elena Bittasi, realizzato con la collaborazione di Gabriele Beretta e con il supporto della Scuola di Musica del Garda. Grafica della copertina, Valentina Marinacci.
Le musiche sono di Fryderyk Chopin, eseguite da Lucia Lusvardi, digitalizzate da Maurizio Carrettin e concesse dalla famiglia Gallico-Lusvardi. La sigla iniziale è un arrangiamento del Valzer in Do diesis minore Op. 64 n. 2, da Videvo; musiche aggiuntive, Epidemic Sound.
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Lucia Lusvardi suona Chopin per la prima volta a 6 anni. Ascolta alla radio una Polacca, corre al piano e la esegue in modo impeccabile. A 7 anni è il piccolo idolo di Mantova, la sua città; i salotti eleganti si contendono la bimba prodigio e le magie che fa sulla tastiera. A 19 anni è proiettata verso una brillante carriera pianistica, ma la sua vita prende un’improvvisa svolta: come Chopin, si ammala di tubercolosi. Guarisce, torna alla musica, si sposa, la abbandona un’altra volta, fino alla rentrée internazionale; diviene un’insegnante di pianoforte molto amata, uno di quei Maestri che segnano un “prima” e un “dopo” nella vita di un allievo.

«Chopin visto da me» è il racconto di una passione che non si lascia intaccare dalle difficoltà e che si trasmette attraverso le generazioni. È un dialogo tra una scrittrice e una concertista sui misteri della creatività e dell’arte, sulle rinunce e sui traguardi sognati e poi raggiunti. 

Tra episodi struggenti e momenti di umorismo e leggerezza, Rita Charbonnier (autrice del romanzo «L'amante di Chopin») rende omaggio a un'artista carismatica, avvalendosi di rare registrazioni musicali e tracciando un originale ritratto del principe dei pianisti. Completa il quadro la musicologa Elena Bittasi, offrendo un punto di vista specialistico su Chopin e sul modo in cui Lucia Lusvardi ne ha innovato l’interpretazione. Sia la scrittrice che la musicologa sono state allieve di questa indimenticabile musicista.

«Chopin visto da me» è un podcast di Rita Charbonnier, con la partecipazione di Elena Bittasi, realizzato con la collaborazione di Gabriele Beretta e con il supporto della Scuola di Musica del Garda. Grafica della copertina, Valentina Marinacci.
Le musiche sono di Fryderyk Chopin, eseguite da Lucia Lusvardi, digitalizzate da Maurizio Carrettin e concesse dalla famiglia Gallico-Lusvardi. La sigla iniziale è un arrangiamento del Valzer in Do diesis minore Op. 64 n. 2, da Videvo; musiche aggiuntive, Epidemic Sound.
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4. La rentrée
Chopin visto da me
27 minutes
2 years ago
4. La rentrée
“Nel 1970 c’erano le celebrazioni beethoveniane e allora il direttore del Conservatorio mi ha detto: se la sentirebbe, signora, di fare un concerto? Io ci sono cascata come una pera. Primo concerto di Beethoven con l’Orchestra dell’Angelicum di Milano, che è stata proprio una rentrée.”

Il racconto prosegue con il ritorno, in grande stile, all’attività concertistica di Lucia Lusvardi. Senza che lei lo abbia cercato: prima le offrono la cattedra di pianoforte presso il Conservatorio di Mantova, poi di eseguire diversi concerti per pianoforte e orchestra. Si comincia con Beethoven, quindi arriva Martucci, infine è la volta di Chopin. E quando le autorità polacche la invitano in Pomerania per eseguire il Concerto n. 1 in Mi minore con l’Orchestra Filarmonica di Stettino sotto la direzione di Stefan Marczyk, le sue ricerche chopiniane hanno raggiunto il punto più alto: Lucia è decisa a liberare il genio polacco dagli stereotipi che tradivano l’essenza della sua musica.

Nella seconda parte dell'episodio, ci occupiamo dei concerti per pianoforte e orchestra di Chopin.
Chopin visto da me
Lucia Lusvardi suona Chopin per la prima volta a 6 anni. Ascolta alla radio una Polacca, corre al piano e la esegue in modo impeccabile. A 7 anni è il piccolo idolo di Mantova, la sua città; i salotti eleganti si contendono la bimba prodigio e le magie che fa sulla tastiera. A 19 anni è proiettata verso una brillante carriera pianistica, ma la sua vita prende un’improvvisa svolta: come Chopin, si ammala di tubercolosi. Guarisce, torna alla musica, si sposa, la abbandona un’altra volta, fino alla rentrée internazionale; diviene un’insegnante di pianoforte molto amata, uno di quei Maestri che segnano un “prima” e un “dopo” nella vita di un allievo.

«Chopin visto da me» è il racconto di una passione che non si lascia intaccare dalle difficoltà e che si trasmette attraverso le generazioni. È un dialogo tra una scrittrice e una concertista sui misteri della creatività e dell’arte, sulle rinunce e sui traguardi sognati e poi raggiunti. 

Tra episodi struggenti e momenti di umorismo e leggerezza, Rita Charbonnier (autrice del romanzo «L'amante di Chopin») rende omaggio a un'artista carismatica, avvalendosi di rare registrazioni musicali e tracciando un originale ritratto del principe dei pianisti. Completa il quadro la musicologa Elena Bittasi, offrendo un punto di vista specialistico su Chopin e sul modo in cui Lucia Lusvardi ne ha innovato l’interpretazione. Sia la scrittrice che la musicologa sono state allieve di questa indimenticabile musicista.

«Chopin visto da me» è un podcast di Rita Charbonnier, con la partecipazione di Elena Bittasi, realizzato con la collaborazione di Gabriele Beretta e con il supporto della Scuola di Musica del Garda. Grafica della copertina, Valentina Marinacci.
Le musiche sono di Fryderyk Chopin, eseguite da Lucia Lusvardi, digitalizzate da Maurizio Carrettin e concesse dalla famiglia Gallico-Lusvardi. La sigla iniziale è un arrangiamento del Valzer in Do diesis minore Op. 64 n. 2, da Videvo; musiche aggiuntive, Epidemic Sound.