Versatile, curioso e con l’ambizione di regalare qualche sorriso con una pensosa leggerezza. Charlot da Charlie Chaplin prende il nome ma vorrebbe rifletterne anche lo spirito, per diventare un programma che guarda al mondo dello spettacolo come da una scala a chiocciola: con una prospettiva a 360 gradi ma anche qualcuno in più. Perché passare e ripassare da un certo luogo - fisico o mentale - affrontare tematiche e problematiche vicine da punti di vista differenti, alla fine ci regala piccole illuminazioni, impreziosite da accostamenti inediti. Charlot si occuperà di cinema, di teatro, di opera lirica, di serie TV, di musical o di stand-up comedy... Facendoli dialogare tra loro a volte. Altre sfruttando quello che i linguaggi più moderni insegnano a quelli tradizionali. Due ore settimanali per scoprire, riflettere, interrogarsi sul mondo dello spettacolo e le sue prospettive.
Versatile, curioso e con l’ambizione di regalare qualche sorriso con una pensosa leggerezza. Charlot da Charlie Chaplin prende il nome ma vorrebbe rifletterne anche lo spirito, per diventare un programma che guarda al mondo dello spettacolo come da una scala a chiocciola: con una prospettiva a 360 gradi ma anche qualcuno in più. Perché passare e ripassare da un certo luogo - fisico o mentale - affrontare tematiche e problematiche vicine da punti di vista differenti, alla fine ci regala piccole illuminazioni, impreziosite da accostamenti inediti. Charlot si occuperà di cinema, di teatro, di opera lirica, di serie TV, di musical o di stand-up comedy... Facendoli dialogare tra loro a volte. Altre sfruttando quello che i linguaggi più moderni insegnano a quelli tradizionali. Due ore settimanali per scoprire, riflettere, interrogarsi sul mondo dello spettacolo e le sue prospettive.

La storia della Monteforno di Bodio non è sola un capitolo della storia industriale del Canton Ticino della seconda metà del Novecento. Lo ha capito perfettamente la giornalista e scrittrice Sara Rossi Guidicelli che quando ha iniziato a lavorare su un materiale fatto di documenti ma soprattutto di testimonianze orali ha subito immaginato di realizzare un affresco corale che illustrasse le vite di chi nella fabbrica aveva lavorato moltissimi anni, ma anche di coloro che dall’esterno avevano partecipato alla sua vicenda: le famiglie degli operai, gli abitanti di Bodio, i sindacalisti o i negozianti a cui l’acciaieria – in un modo o nell’altro – ha cambiato la vita e il modo di osservarla.
Affidandosi all’intuito e alla capacità di Laura Curino – una delle maggiori interpreti del teatro di narrazione italiano- il teatro sociale di Bellinzona trasporta sul suo palco le atmosfere, i sogni, le voci e i canti dell’acciaieria e restituisce uno spaccato della società ticinese con le sue contraddizioni e i profondi mutamenti che lo hanno allontanato da un passato rurale. Charlot è andata a curiosare mentre si preparava l’allestimento che debutta il 15 ottobre.