I bambini rubati, i profughi in fuga, i bombardamenti, i massacri, le atrocità, i crimini di guerra, le paure dei civili e anche quelle dei giornalisti. “By-Line. Storie dai fronti” è questo.
Una serie podcast in quattro episodi con cui proviamo a raccontare la guerra in Ucraina dal momento in cui è scoppiata fino a questi giorni, guardando soprattutto al futuro. Non solo in Ucraina. Perché quel conflitto è parte della “Terza guerra mondiale a pezzi” denunciata da Papa Francesco. “By-Line. Storie dai fronti” è anche il racconto appassionato, senza filtri e senza copione, di un giornalista sul campo che “dalla linea” racconta i rischi di un mestiere necessario e del lavoro di una intera redazione, che attraverso i suoi inviati sul fronte mette in connessione i fatti e getta lo sguardo lontano.
E raccoglie anche le storie di speranza di chi dall’Ucraina, ai Balcani, alla Libia, tende la mano ai respinti del nostro tempo e riesce ad accendere la speranza nel buio delle battaglie. Dall’ambasciatore italiano a Kiev, che trasforma la sua casa in un rifugio per i civili in fuga, alle donne macedoni che offrono ospitalità alle famiglie di profughi sulla rotta balcanica, all’anonimo “Schindler libico”, che compra i migranti al mercato degli schiavi e poi, a proprie spese, restituisce loro la libertà.
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I bambini rubati, i profughi in fuga, i bombardamenti, i massacri, le atrocità, i crimini di guerra, le paure dei civili e anche quelle dei giornalisti. “By-Line. Storie dai fronti” è questo.
Una serie podcast in quattro episodi con cui proviamo a raccontare la guerra in Ucraina dal momento in cui è scoppiata fino a questi giorni, guardando soprattutto al futuro. Non solo in Ucraina. Perché quel conflitto è parte della “Terza guerra mondiale a pezzi” denunciata da Papa Francesco. “By-Line. Storie dai fronti” è anche il racconto appassionato, senza filtri e senza copione, di un giornalista sul campo che “dalla linea” racconta i rischi di un mestiere necessario e del lavoro di una intera redazione, che attraverso i suoi inviati sul fronte mette in connessione i fatti e getta lo sguardo lontano.
E raccoglie anche le storie di speranza di chi dall’Ucraina, ai Balcani, alla Libia, tende la mano ai respinti del nostro tempo e riesce ad accendere la speranza nel buio delle battaglie. Dall’ambasciatore italiano a Kiev, che trasforma la sua casa in un rifugio per i civili in fuga, alle donne macedoni che offrono ospitalità alle famiglie di profughi sulla rotta balcanica, all’anonimo “Schindler libico”, che compra i migranti al mercato degli schiavi e poi, a proprie spese, restituisce loro la libertà.
Così scoppia una guerra. Tra profughi in fuga, giornalisti nel mirino, sparatorie in strada. Un camino per distruggere i documenti segreti. E l’ambasciatore italiano che suona sotto ai bombardamenti
By-Line - Storie dai fronti
I bambini rubati, i profughi in fuga, i bombardamenti, i massacri, le atrocità, i crimini di guerra, le paure dei civili e anche quelle dei giornalisti. “By-Line. Storie dai fronti” è questo.
Una serie podcast in quattro episodi con cui proviamo a raccontare la guerra in Ucraina dal momento in cui è scoppiata fino a questi giorni, guardando soprattutto al futuro. Non solo in Ucraina. Perché quel conflitto è parte della “Terza guerra mondiale a pezzi” denunciata da Papa Francesco. “By-Line. Storie dai fronti” è anche il racconto appassionato, senza filtri e senza copione, di un giornalista sul campo che “dalla linea” racconta i rischi di un mestiere necessario e del lavoro di una intera redazione, che attraverso i suoi inviati sul fronte mette in connessione i fatti e getta lo sguardo lontano.
E raccoglie anche le storie di speranza di chi dall’Ucraina, ai Balcani, alla Libia, tende la mano ai respinti del nostro tempo e riesce ad accendere la speranza nel buio delle battaglie. Dall’ambasciatore italiano a Kiev, che trasforma la sua casa in un rifugio per i civili in fuga, alle donne macedoni che offrono ospitalità alle famiglie di profughi sulla rotta balcanica, all’anonimo “Schindler libico”, che compra i migranti al mercato degli schiavi e poi, a proprie spese, restituisce loro la libertà.