
L'isola è molto diversa dalla Buenos Aires che i turisti visitano
L’isola Maciel si trova davanti al quartiere de La Boca, dove trovate ristoranti, case colorate sulla base di un progetto artistico iniziato oltre un secolo fa e che ancora vive, dove le case sono in mattoni e il passato di povertà è un po’ un ricordo.
L’80% delle case dell’isola Maciel sembra invece rimasta cristallizzata attorno al 1880, perchè molte case hanno pareti parzialmente o interamente costruite con le lamiere. Esistono grossi pregiudizi contro questo luogo, infatti se una persona affronta un colloquio di lavoro non deve assolutamente dire che abita lì, altrimenti verrà scartato a priori.
Però intanto quest’isola è ormai l’unica vera testimonianza visibile di quel passato che è stato la nascita della città, con migliaia di immigrati a spalare carbone per le navi o a lavorare neicantieri navali
poi l'isola ha il merito di mostrare il vero aspetto dell’Argentina di oggi, un paese in crisi con tanti senza lavoro, una immagine più veritiera che non quella che si respira nei quartieri ricchi dove le guide raccomandano di rimanere.
E poi, nei muri delle ex fabbriche dell'isola o di quelle poche abitazioni in mattoni, ecco che artisti locali dell’isola stessa, di Buenos Aires o anche del mondo intero hanno dipinto murales suuperlativi.
Infatti gli artisti arrivano anche dagli Stati Uniti e da altri mille paesi del continente americano soltanto per poter dipingere sull’isola. Ed ora c’è una lunghissima fila d’attesa perché non ci sono più muri a disposizione.
Anche gli studenti dell’unica scuola superiore hanno sessioni pratiche dove dipingono murales, a volte con collaborazioni di studenti pari età danesi o di altre nazioni.
Ad accompagnarmi in questo giro c’erano due guide, Romina e Camilla, persone che cercano di conservare la memoria del passato attraverso un museo ricco di foto e di tutto ciò che è stato posssibile recuperare, come le porte di un negozio e lo scheletro di una barca.
Romina e Camilla sono il prototipo delle persone che vorremmo sempre incontrare, umili, appassionate del luogo in cui vivono, oneste, allegre, generose, disponibili. Riconoscenti. Tutte le persone del quartiere che incontravamo le salutavano, segno di come il loro impegno per aiutare le persone dell’isola attraverso varie iniziative, tra cui i progetti internazionali di pittura dei murales, ha portato un po’ di gioia sull’isola e qualche risultato positivo.
Come generosa è anche Myriam la giornalista che ha riversato così tanta passione nel conoscere gli artisti di strada, che mi ha consigliato di contattare le persone dell’isola Maciel che lei conosce benissimo, e che scrive con un certo trasporto di progetti importanti.
A livello sociale, ha scritto di un progetto congiunto di un’associazione no-profit e di un’agenzia di marketing per vendere disegni e dipinti di artisti rinomati a scopo benefico. Infatti nel 2017 gli artisti hanno disegnato e colorato le loro opere sulle bollette ricevute da persone povere, e queste opere d’arte erano poi state esposte in un centro culturale e messe in vendita ad un prezzo equivalente all'importo della bolletta stessa. Un vero affare sia per gli acquirenti che per i bisognosi.
E poi Myriam ha raccontato la curiosa storia di un artista che si era stufato di vedere sera dopo sera parcheggiata sotto casa sua la macchina della sua ex, nonostante la sua ex non abitasse vicino a lui,
una di quelle sere L'artista è stato fulminato dal pensiero che i segnali stradali vanno interpretati con un significato loro proprio.
Se c’è un cartello che vieta le inversioni ad u, allora il suo significato va inteso come una raccomandazione a non tornare mai sopra i propri passi, specialmente in una relazione sentimentale.
Per altri cartelli stradali, pubblicherò poi l’articolo dettagliato della giornalista assieme a questo podcast.