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Assaggi di Letteratura
Gianmaria Guida
116 episodes
20 hours ago
Assaggi di Letteratura. Senza pretese, a più riprese... sintesi, concetti chiave e spiegazioni di tutta la letteratura italiana. Per studenti, appassionati, curiosi e volenterosi.
A cura di Gianmaria Guida, professore di Lingua e Letteratura Italiana.

La musica della sigla si intitola Follow your heart di A.T.M. (Open Source)
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Assaggi di Letteratura. Senza pretese, a più riprese... sintesi, concetti chiave e spiegazioni di tutta la letteratura italiana. Per studenti, appassionati, curiosi e volenterosi.
A cura di Gianmaria Guida, professore di Lingua e Letteratura Italiana.

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Episodes (20/116)
Assaggi di Letteratura
I' mi son pargoletta bella e nova (D. Alighieri)
ep. 9 st. 2
In questa ballata, che propone, sullo stile cortese e stilnovistico, l'immagine della donna-angelo, ci sono aspetti interessanti che deviano dal modello definitivo dal tradizionale cerchio degli stilnovisti (di cui Cino da Pistoia è un ottimo esempio).
La donna non lascia che sia il poeta a parlare di lei, ma lo fa in prima persona; emerge poi un'eco cavalcantiana che lascia un'ombra sul sentimento amoroso.

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Musica: "Yildiz Memories" by Arnito
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5 days ago
15 minutes

Assaggi di Letteratura
Sonar bracchetti e cacciatori aizzare (D. Alighieri)
ep. 8 st. 2
In questo sonetto delle "Rime", Dante descrive i motivi della vita cavalleresca del suo tempo, nello specifico quello della caccia. Compaiono però, in modo preponderante, seppur con poche parole, i temi della vergogna e del dolore.

Sonar bracchetti, e cacciatori aizzare,
lepri levare, ed isgridar le genti,
e di guinzagli uscir veltri correnti,
per belle piagge volgere e imboccare

assai credo che deggia dilettare
libero core e van d’intendimenti!
Ed io, fra gli amorosi pensamenti,
d’uno sono schernito in tale affare,

e dicemi esto motto per usanza:
"Or ecco leggiadria di gentil core,
per una sì selvaggia dilettanza

lasciar le donne e lor gaia sembianza!".
Allor, temendo non che senta Amore,
prendo vergogna, onde mi ven pesanza.

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Musica "Adrift"by Theo Gerard
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1 week ago
12 minutes

Assaggi di Letteratura
Guido i' vorrei che tu e Lapo ed io (D. Alighieri)
ep. 7 st. 2
Dante immagina un misterioso viaggio su un vascello incatato in compagnia dei suoi amici Guido Cavalcanti e Lapo Gianni e le rispettive donne. Questo desiderio che si spande in una dimensione onirica non è però scevro da ombre malinconiche.

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Musica: "Near you" by Kite Flight
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2 weeks ago
11 minutes

Assaggi di Letteratura
Le Rime di Dante Alighieri
ep. 6 st. 2
La raccolta delle "Rime" non nasce per espressa volontà di Dante. Sono rime sparse, pervenuteci per mezzi e percorsi altri, magari perché frammiste ai lavori di altri poeti. Naturalmente non appartengono a questa raccolta tutti quei componimenti poetici che invece sono inseriti nella "Vita Nova" e nel "Convivio".
Sono testi preziosi, prodotti da Dante per oltre un ventennio; sono un esempio ed una testimonianza del noviziato poetico di Dante che lo ha portato a realizzare l'assoluto capolavoro della "Divina Commedia".
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3 weeks ago
14 minutes

Assaggi di Letteratura
Approfondimenti biografici su Dante pt. 2
ep. 5 st. 2
Prosecuzione della puntata precedente.
Fonte: "Dante", saggio contenuto in "Le origini e il Duecento" in "Storia della letteratura italiana" a cura di E. Malato, Salerno Editrice, Roma 1995.

Lettura dell'"Epistola XII".

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Musica: "Piece by Piece" by Nothwestern
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1 month ago
20 minutes

Assaggi di Letteratura
Approfondimenti biografici su Dante pt. 1
ep. 4 st. 2
Il lavoro di ricostruzione della biografia di Dante è stato molto faticoso ed incerto. Buona parte di ciò che sappiamo lo possiamo ricavare proprio dalle opere dantesche...

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Musica: "Piece by Piece" by Nothwestern
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1 month ago
21 minutes

Assaggi di Letteratura
Breve biografia di Dante
ep. 3 st. 2
 Di Dante Alighieri non abbiamo molte notizie certe. Forse è l'autore di cui possediamo il minor numero di notizie certe.
Ci soffermeremo su aspetti particolari e più precisi della vita dell'autore ogni volte che ne avremo l'occasione durante l'analisi delle sue opere.

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Musica: "Piece by Piece" by Nothwestern
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1 month ago
11 minutes

Assaggi di Letteratura
Ritratti di Dante (Villani e Boccaccio)
ep. 2 st. 2
Prendiamo in considerazione due resoconti sulla vita di Dante fatti da due autori importanti, Giovanni Villani e Giovanni Boccaccio. Villani, com'è nel suo stile e nelle sue intenzioni, fa un resoconto oggettivo della sua figura e ne parla con i toni tipici del cronachista. Boccaccio invece, da abile narratore, racconta sia i tratti fisici che psicologici, facendo leva in particolare sugli aspetti artistici e letterari.


Musica: "Enchantment" by Dan Barracuda
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1 month ago
25 minutes

Assaggi di Letteratura
Dante Alighieri (anteprima)
ep. 1 st. 2
Dante è sicuramente il più importante autore della civiltà comunale; non soltanto per la "Divina Commedia"... inestimabile è il suo contributo all'umanità. Questa considerazione sarà sempre presente nell'arco della seconda stagione del podcast.
Dante ha vissuto la crisi e con tenacia e solidità ha dato al mondo una direzione morale da perseguire per provare a salvare gli uomini dalla infimità del loro essere.
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2 months ago
7 minutes

Assaggi di Letteratura
Autunno del Medioevo: Il conflitto fra Papato e Impero
ep. 102 st. 1
Il Medioevo europeo è stato un'epoca segnata in profondità da un dualismo di potere senza precedenti, che vedeva contrapposti due poteri definiti "universali" per la loro pretesa di autorità su tutta la cristianità: il Papato e l'Impero. Se l'Imperatore incarnava l'autorità politica e temporale, il Papa rappresentava il potere spirituale della Chiesa. Questo rapporto, complesso e spesso conflittuale, costituì uno dei temi centrali della storia politica e religiosa del periodo, con tensioni sulla legittimità e sulla supremazia che si protrassero con diversa intensità dal 1075 al 1313.
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2 months ago
24 minutes

Assaggi di Letteratura
Autunno del Medioevo: il dibattito filosofico del XIII secolo
ep. 101 st. 1
Il XIII secolo può rappresentare l'apice della dinamicità culturale del periodo medievale. Il motore di questa rivoluzione fu la riscoperta, dopo secoli di oblio, del sapere filosofico e scientifico dell'antichità greca.Questa conoscenza non arrivò direttamente da Bisanzio, ma fu mediata, e in alcuni casi profondamente rielaborata, dalle tradizioni intellettuali araba e giudaica.

Riferimenti al saggio "L'autunno del Medioevo" di G. Stabile, contenuto in "Storia della letteratura italiana", voll II "Le origini e il Duecento", Salerno Editrice, Roma 1995.

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Musica: "Skylight" by Corals
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2 months ago
16 minutes

Assaggi di Letteratura
Il volto delle donne dei poeti stilnovisti (D. Pirovano)
ep. 100 st. 1
Lettura tratta da "Il dolce Si lnovo" di D. Pirovano, Salerno editrice, Roma 2014. Ci si sofferma su una questione interessante: i poeti stilnovisti, maestri impareggiabili nell'elogio dell'amore, non hanno mai effettivamente descritto il volto delle loro amate.

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Musica: "Piece by Piece" by Northwestern
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2 months ago
7 minutes

Assaggi di Letteratura
Un pensiero di Calvino su Cavalcanti
ep. 99 st. 1
"In Cavalcanti tutto si muove così rapidamente che non possiamo renderci conto della sua consistenza ma solo dei suoi effetti [..]. Alle origini della letteratura italiana – e europea – queste due vie sono aperte da Cavalcanti e da Dante. L’opposizione vale naturalmente nelle sue linee generali, ma richiederebbe innumerevoli specificazioni, data l’enorme ricchezza di risorse di Dante e la sua straordinaria versatilità. Non è un caso che il sonetto di Dante ispirato alla più felice leggerezza («Guido, i’ vorrei che tu e Lapo ed io») sia dedicato a Cavalcanti."

Tratto da I. Calvino, "Lezioni americane. Sei proposte per il prossimo millennio.", Garzanti, MI 1988.

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Musica: "Nowhere To Be" by Cory Alstad
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2 months ago
16 minutes

Assaggi di Letteratura
Donna me prega (commento di E. Pasquini)
ep. 98 st. 1
Lettura del commento di Emilio Pasquini della canzone di Guido Cavalcanti "Donna me prega perch'io voglio dire".


Donna mi prega perch’io voglio dire
d’un accidente che sovente è fero
ed è sì altero - ch’è chiamato amore.
Sì chi lo nega possa ’l ver sentire.
Ed, a presente, canoscente chero,
perch’io no spero - ch’om di basso core
a tal ragione porti canoscenza:
che senza - natural dimostramento
non ò talento - di voler provare
là ove posa e chi lo fa creare,
e qual è sua vertute e sua potenza,
l’essenza, - poi ciascun suo movimento,
e ’l piacimento - che ’l fa dire amare
e s’omo per veder lo po’ mostrare.

     In quella parte dove sta memora
prende suo stato, sì formato come
diaffan da lume, - d’una scuritate
la qual da Marte vene e fa dimora.
Elli è creato ed à sensato nome,
d’alma costume - e di cor volontate.
Ven da veduta forma che s’intende,
che prende - nel possibile intelletto
come ’n subietto - loco e dimoranza.
In quella parte mai non à pesanza
perchè da qualitate non descende:
resplende - in sè perpetuale effetto;
non à diletto, - ma consideranza;
sì che non potè là gir simiglianza.

     Non è vertute, ma da quella vene
ch’è perfezione, che si pone tale
non razionale -, ma che sente dico.
For di salute giudicar mantene,
chè la ’ntenzione per ragione vale.
Discerne male - in cui è vizio amico.
Di sua potenza segue spesso morte
se forte - la vertù fosse impedita,
la quale aita - la contraria via,
non perchè oppost’a naturale sia;
ma quanto che da buon perfetto tort’è
per sorte - non po’ dire om c’aggia vita
che stabilita - non à segnoria:
a simel po’ valer quand’om l’oblia.

     L’esser è quando lo voler è tanto
ch’oltra misura di natura torna:
poi non s’adorna - di riposo mai.
Move cangiando color riso e pianto
e la figura con paura storna:
poco soggiorna: - ancor di lui vedrai
che ’n gente di valor lo più si trova.
La nova - qualità move sospiri
e vol ch’om miri - in non fermato loco
destandos’ira, la qual manda foco.
Imaginar non pote om che no ’l prova.
Nè mova - già però ch’a lui si tiri
e non si giri - per trovarvi gioco
nè certamente gran saver nè poco.

     De simil trage complexione sguardo
che fa parere lo piacere certo:
non po’ coverto - star quand’è sì giunto.
Non già selvaggio le beltà son dardo,
chè tal volere per temer è sperto:
consegue merto - spirito ch’è punto.


E non si po’ conoscer per lo viso:
c’om priso - bianco in tale obietto cade,
e chi ben aude - forma non si vede.
Dunqu’elli meno che da lui procede:
for di colore d’esser è diviso,
assiso - mezzo scuro luce rade:
for d’onne fraude - dice, degno in fede,
che solo di costui nasce mercede.

     Tu poi sicuramente gir, canzone,
là ’ve ti piace, ch’io t’ò sì adornata
ch’assai laudata - sarà tua ragione
da le persone - ch’anno intendimento:
di star con l’altre tu non ài talento.

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Musica: "Velvet morning" by Tobias Voigt
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3 months ago
18 minutes

Assaggi di Letteratura
Perch'i' no spero di tornar giammai (G. Cavalcanti)
ep. 97 st. 1
La tragicità tipica di Cavalcanti, in questa ballata risulta piuttosto attenuata; è più corretto, in questo caso, parlare di malinconia e di rassegnazione della propria condizione devastata dall'amore.
Il poeta è lontano dalla donna amata e sente su di sé un presentimento di morte. Scrive dunque un messaggio di addio affidato alla poesia.

Perch'i’ non spero di tornar giammai,
ballatetta, in Toscana,
va tu, leggera e piana,
dritt’ a la donna mia
che per sua cortesia
ti farà molto onore.

Tu porterai novelle di sospiri,
piene di doglia e di molta paura;
ma guarda che persona non ti miri
che sia nemica di gentil natura,
tu saresti contesa,
tanto da lei ripresa,
che mi sarebbe angoscia,
dopo la morte poscia
pianto e novel dolore.

Tu senti, ballatetta, che la morte
mi stringe sì che vita m’abbandona,
e senti come ’l cor si sbatte forte
per quel che ciascun spirito ragiona.
tanto è distrutta già la mia persona
ch’i’ non posso soffrire:
se tu mi vuo’ servire
mena l’anima teco,
molto di ciò ti preco,
quando uscirà del core.

Deh ballatetta, alla tua amistate
quest’anima che trema raccomando:
menala teco nella sua pïetate
a quella bella donna a cui ti mando.
Deh! ballatetta, dille sospirando
quando le se’ presente:
questa vostra servente
viene per star con vui,
partita da colui
che fu servo d’Amore.’

Tu, voce sbigottita e deboletta,
ch’esci piangendo de lo cor dolente,
coll’anima e con questa ballatetta
va ragionando della strutta mente.
Voi troverete una donna piacente
di sì dolce intelletto
che vi sarà diletto
davanti starle ognora.
 Anima, e tu l’adora
sempre nel su’ valore.

-

Musica: "Another chapter" by Brock Hewitt
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3 months ago
13 minutes

Assaggi di Letteratura
Voi che per li occhi mi passaste 'l core (G. Cavalcanti)
ep. 96 st. 1
Se in "Chi è questa che vèn..." domina la lode alla dama, in "Voi che per li occhi mi passaste 'l core" prevalgono gli effetti dell'amore sull'amante, che ne è vittima. La mente e i sensi del poeta vengono sconvolti dalla forza irrazionale dell'amore...

Voi che per li occhi mi passaste ’l core
e destaste la mente che dormia,
guardate a l’angosciosa vita mia,
chè sospirando la distrugge amore.

E ven tagliando di sì gran valore
che’ deboletti spiriti van via;
riman figura sol’ en signoria
e voce alquanta che parla dolore.

Questa virtù d’amor, che m’à disfatto,
da’ vostr’occhi gentil presta si mosse:
un dardo mi gittò dentro da ’l fianco.

Sì giunse ritto ’l colpo al primo tratto,
che l’anima tremando si riscosse
veggendo morto ’l cor nel lato manco.

Musica: "Mist" by Giulio Fazio
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3 months ago
12 minutes

Assaggi di Letteratura
Chi è questa che vèn, ch'ogn'om la mira (G. Cavalcanti)
ep. 95 st. 1
In questo sonetto si come il punto di partenza provenga da Guinizzelli e al tempo stesso vi sia già un superamento del modello guinizzelliano. La lode sfocia nell'ineffabilità. Qui abbiamo infatti un assaggio della tragicità di Cavalcanti; egli è sbigottito perché il mistero della donna è insuperabile ed è incomprensibile attraverso i mezzi umani. Non possiamo dire che la donna che qui appare sia propriamente la donna-angelo di Guinizzelli o di Cino da Pistoia; è sì un'apparizione miracolosa, ma è avvolta nel dramma e nell'angoscia.

Chi è questa che vèn, ch’ogn’om la mira,
che fa tremar di chiaritate l’âre
e mena seco Amor, sì che parlare
null’omo pote, ma ciascun sospira?

O Deo, che sembra quando li occhi gira!
dical’ Amor, ch’i’ nol savria contare:
cotanto d’umiltà donna mi pare,
ch’ogn’altra ver’ di lei i’ la chiam’ira.

Non si poria contar la sua piagenza,
ch’a le’ s’inchin’ ogni gentil vertute,
e la beltate per sua dea la mostra.

Non fu sì alta già la mente nostra
e non si pose ’n noi tanta salute,
che propiamente n’aviàn canoscenza.
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3 months ago
13 minutes

Assaggi di Letteratura
La drammaticità di Guido Cavalcanti
ep. 94 st. 1
Guido Cavalcanti si distingue dagli altri stilnovisti perché mette il discorso amoroso su un piano fortemente drammatico. Il tema del saluto e della lode risultano compromessi; in lui l'amore non salva ma distrugge!
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4 months ago
14 minutes

Assaggi di Letteratura
Tre amici poeti dello Stilnovo
ep. 93 st. 1
Quando si pensa al Dolce Stilnovo, la mente viene immediatamente catturata dalla grandezza di giganti come Dante Alighieri, Guido Cavalcanti e Guido Guinizzelli. Essi sono giustamente le stelle polari di quella rivoluzione lirica che ha forgiato la nostra lingua e la nostra sensibilità. Tuttavia, per comprendere appieno la ricchezza e la complessità di questo movimento, è essenziale spostare lo sguardo e illuminare le figure meno note, gli "amici" poeti che, pur non avendo lasciato opere di pari monumentalità, hanno contribuito in maniera determinante a tessere la trama di quel capolavoro corale.
Lapo Gianni, Dino Frescobaldi e Gianni Alfani.
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4 months ago
18 minutes

Assaggi di Letteratura
Angel di Deo simiglia in ciascun atto (Cino da Pistoia)
ep. 92 st. 1
Cino da Pistoia è fra tutti gli stilnovisti quello che è rimasto fermo nell'aderenza all'ideologia del Dolce Stilnovo. Si può dire che ha esplorato con massima profondità e varietà i temi e i motivi tipici dello Stilnovo; è infatti una fonte preziosa per comprendere appieno le sfumature di questa corrente.
La sua produzione letteraria è molto vasta; il suo Canzoniere è il più ampio del fruppo degli stilnovisti.

Angel di Dio simiglia in ciascun atto
Questa giovine bella,
Che m’ha con gli occhi suoi il cor disfatto.
     E di tanta virtù si vede adorna,
Che chi la vuol mirare,
Sospirando, convielli il cor lasciare.
Ogni parola sua sì dolce pare,
Che là ove posa torna
Lo spirito che meco non soggiorna;
Però che forza di sospir lo storna,
Sì angoscioso è fatto
Quel loco dello quale Amor l’ha tratto.
     Io non m’accorsi, quando la mirai,
Ch’Amore assaltò gli occhi, onde disfatto
Fuor dell’alma trovai
La mia virtù che per forza lasciai;
E non sperando di campar già mai.
Di ciò più non combatto:
Dio mandi il punto di finir pur ratto.
 Ballata, a chi del tuo fattor dimanda,
Dilli che tu lo lasciasti piangendo
E comiato pigliasti,
Che vederlo morir non aspettasti:
Però lui che ti manda
A ciascun gentil cor lo raccomanda;
Ch’io per me non accatto,
Com’più viver mi possa a nessun patto.
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4 months ago
14 minutes

Assaggi di Letteratura
Assaggi di Letteratura. Senza pretese, a più riprese... sintesi, concetti chiave e spiegazioni di tutta la letteratura italiana. Per studenti, appassionati, curiosi e volenterosi.
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