Cosa possono raccontarci la mummia di una ragazzina di 4.000 anni fa, un calco di gesso di Pompei, o un oggetto appartenuto alla vittima di un naufragio nel Mediterraneo? Attraverso l’osservazione e lo studio dei resti umani, antichi e moderni, archeologi, antropologhe, genetiste e conservatori museali ricostruiscono l’esistenza, l’identità e le abitudini di donne, uomini e bambini, per comprendere meglio come eravamo e come siamo. Ma ci fanno anche interrogare su quanto sia giusto prelevare campioni di ossa per la ricerca o mostrare al pubblico ciò che rimane di quelle spoglie.Una serie del Museo Egizio, scritta e condotta da Giulia Alice Fornaro, e prodotta da Piano P.
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Cosa possono raccontarci la mummia di una ragazzina di 4.000 anni fa, un calco di gesso di Pompei, o un oggetto appartenuto alla vittima di un naufragio nel Mediterraneo? Attraverso l’osservazione e lo studio dei resti umani, antichi e moderni, archeologi, antropologhe, genetiste e conservatori museali ricostruiscono l’esistenza, l’identità e le abitudini di donne, uomini e bambini, per comprendere meglio come eravamo e come siamo. Ma ci fanno anche interrogare su quanto sia giusto prelevare campioni di ossa per la ricerca o mostrare al pubblico ciò che rimane di quelle spoglie.Una serie del Museo Egizio, scritta e condotta da Giulia Alice Fornaro, e prodotta da Piano P.
5. Statuette Kongo e bambole Chankay: i resti umani nelle altre culture
Alla ricerca della vita
21 minutes
2 years ago
5. Statuette Kongo e bambole Chankay: i resti umani nelle altre culture
I modi in cui le varie società umane, passate e presenti, trattano la morte e immaginano l’aldilà sono diversi. Tutti, però, provano da sempre a dare risposta ad alcuni bisogni universali. A dircelo sono anche gli oggetti, ritrovati in varie latitudini, che fanno parte dei corredi funerari conservati al Museo di Etnografia e Antropologia dell’Università di Torino.
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Alla ricerca della vita
Cosa possono raccontarci la mummia di una ragazzina di 4.000 anni fa, un calco di gesso di Pompei, o un oggetto appartenuto alla vittima di un naufragio nel Mediterraneo? Attraverso l’osservazione e lo studio dei resti umani, antichi e moderni, archeologi, antropologhe, genetiste e conservatori museali ricostruiscono l’esistenza, l’identità e le abitudini di donne, uomini e bambini, per comprendere meglio come eravamo e come siamo. Ma ci fanno anche interrogare su quanto sia giusto prelevare campioni di ossa per la ricerca o mostrare al pubblico ciò che rimane di quelle spoglie.Una serie del Museo Egizio, scritta e condotta da Giulia Alice Fornaro, e prodotta da Piano P.