
Di Valeria Guardo, comunicatrice scientifica e convinta cittadina del Mondo.
Certamente ti sarà già arrivata la notizia di quello che sta succedendo a Cuba da diversi giorni. Avrai già visto girare l'allarme #SOSCuba e diversi video di proteste, pestaggi e altro, tutti collegati agli avvenimenti di queste ultime due settimane sull'Isola. Non so tu, ma io non ho mai visto l'opinione pubblica così divisa: sembra che il mondo sia stato tagliato in due come una fetta di torta dal coltello. Ho visto (e se ti interessa l'argomento, anche tu avrai visto) cuban*, italian*, e gente di tutto il mondo schierarsi o nettamente a favore delle proteste al grido di #patriayvida o incondizionatamente a sfavore rispondendo #noalbloqueo appoggiando il governo. Chi ha ragione? Bella domanda.
Ho visto montagne di video, ascoltato voci provenienti da ogni fazione, letto articoli di ogni bandiera e assistito a episodi di famiglie sull'orlo della rottura per questo. Da entrambe le curve della tifoseria si lanciano accuse di aver manipolato i media a proprio vantaggio, e sai che ti dico: probabilmente hanno entrambi ragione ma nessuno lo saprà mai con certezza. In tutto questo marasma, chi come me ha deciso di prendere le distanze per non farsi risucchiare dal vortice opinionista è spesso accusato di ignavia. Io non sono d'accordo: in un mondo dove è tutto estremamente facilitato e banalizzato, opinioni politiche comprese, distaccarsi e prendersi il proprio tempo per riflettere e sintetizzare un proprio pensiero libero dalle influenze, è addirittura un atto di ribellione.
In questo episodio ti racconto in breve quello che sta succedendo e quali sono gli elementi di cui tener conto per farti una tua idea degli eventi. E poi sì, mi sbottono un po' anche io questa volta...
Se mi cerchi, mi trovi su Ig: @sagua.va.dolca oppure alla mail saguavaph@gmail.com
Credit audio
intro/outro: https://www.youtube.com/c/muzikk/search?query=el%20gavilan%20quincas%20moreira